FabiOne il georgiano

La mia è stata una scelta di vita…

E’ sempre difficile cambiare nazione dove vivere, forse per noi italiani ancor di più. Perché la nostra terra è sempre la più bella, quella dove si mangia meglio, dove si vive meglio, ecc ecc… ma se riesci a trovare la tua dimensione, i tuoi spazi… se riesci a rimettere in discussione il tuo modo di vivere, le tue abitudini e sei disposto a soffrire un pochino… allora ecco che scopri un mondo.

Un mondo che va al di là dell’Italia, persone disposte a renderti felice anche ai confini della Russia. Anche qui si respira la storia tra Magna Grecia, Regno persiano, Impero romano e alla fine l’Unione Sovietica, tutti stregati dalla Georgia e da Tbilisi e dai suoi abitanti. Un popolo – come si definiscono loro – molto “friendly”... Secondo la leggenda, Tbilisi fu fondata da un re che, dopo aver ucciso un uccello in volo e vistolo cadere in un fiume dall’acqua ribollente, pensò che quella fosse una terra benedetta… infatti Tbilisi è famosa per le sue zone termali.

Devo dire la verità, l’inizio è stato davvero difficile. Dopo essere andato a Vallescrivia così giovane, lontano dalla famiglia, mi ero ripromesso che mai più avrei fatto qualcosa di così difficile, come mi parve allora. E invece a 28 anni abbondanti (ormai 29) ho fatto qualcosa che adesso, devo ammettere, è ancora più dura. A differenza di allora, qui ho trovato tre-quattro persone per me fondamentali, nei momenti difficili mi hanno aiutato tantissimo.

Boris Vapenski (ex Ortigia)

E loro sono Levan (Berishvili), che avete conosciuto a Bologna, arbitro dell’incontro Pro Recco-Steaua: qui a Tbilisi è il mio angelo custode. C’è il presidente Dato (Rurua): mi chiede sempre come sto, se mi manca qualcosa, cosa può fare per me… insomma vuole mettermi nelle migliori condizioni possibili. Poi c’è Boris (Vapenski), mio “fratello” georgiano: non lo conoscevo, mi parlavano tutti bene di lui, ma non avevo mai avuto il piacere di incontrarlo: adesso comprendo tutti i complimenti che lo accompagnavano. Come giocatore non si discute, inutile che aggiunga altri aggettivi al suo temperamento, alla sua storia. Penso che la bacheca di Boris parli per lui.

Fabio Baraldi modello

Per ultimo, ma non per importanza, c’è Revaz… sì proprio quel mostro sacro che in Italia ancora senti nominare dagli allenatori quando sgridano i giovani centroboa “ma chi pensi di essere, Chomakhidze?!”. Proprio lui! Ecco, Revaz è stata la scoperta più bella. Pensavo, date le sue origini, di trovare una persona fredda e rigida, e invece è paziente, calmo, comprensivo. Con me parla tantissimo, discutiamo di pallanuoto e dell’Italia, di quanto sia stato bene nel nostro paese e di quanto manchi a me… Mi ha fatto conoscere la sua famiglia, la moglie Elena, mi hanno accolto come fossi un figlio… gliene sarò sempre grato. Ho fatto una grande scoperta, non posso che ringraziarlo. Grazie di tutto Revaz! Beh, come allenatore è affascinante, la sua conoscenza della pallanuoto è indiscutibile, forse il più grande centroboa di sempre: posso solo imparare, qualsiasi cosa dica. Amo giocare per persone vere, sincere, non temo delusioni, avverto la loro presenza ogni istante, ci sono nel momento del bisogno ed io saprò ricambiare nelle sedi opportune… 🙂 🙂

Tutto quello che vi ho appena raccontato, le persone che vi ho citato sono la base e l’anima di questo progetto, sono il cuore pulsante di questo sogno: il primo step sono questi 18 mesi dai quali dovremmo ricevere i primi segnali, le prime risposte, anche i primi risultati per far sì che questo progetto duri anche dopo questi 18 mesi. Altri quattro anni! Sono certo che non sarà un periodo facile, forse sarà addirittura difficile, ma l’obiettivo minimo è la partecipazione al torneo di qualificazione olimpica. Vedremo… uniti, tutti insieme, proveremo a realizzarlo! Questi primi tre mesi mi hanno confermato che l’anima di questa squadra esiste, c’è, e sicuramente, in ogni partita, venderemo cara la pelle.

Dynamo Tbilisi

Probabilmente a settembre inizieremo la Champions League con una squadra con il maggior numero possibile di elementi della nazionale georgiana, in modo che all’Europeo di gennaio potremmo essere preparati e amalgamati, giocare in Champions League ci servirà ad alzare la nostra qualità ed esperienza. Chissà, proveremo a imitare lo stile Olympiacos
Per tutto il resto ci aggiorniamo tra qualche mese, non mancheranno delle novità… Ciao Italia!!!

Fabio Baraldi
(centroboa Dynamo Tbilisi)

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