Un sogno Europeo

7rosaU17Il #7rosaU17 bronzo europeo a Volos2019

Sono passati esattamente 14 giorni da quel sogno che tutte noi desideravamo di esaudire: salire sul podio all’Europeo Under17.
Da capitano posso dire che sono stati due mesi intensi, vissuti, di ansie, gioie e dolori. Eravamo tutti e venti, compreso lo staff – e lo siamo tutt’ora – un gruppo solido, più che gruppo mi permetto di chiamarla famiglia… abbiamo vissuto in simbiosi, l’una per l’altra, per oltre un mese e mezzo. 

italiau17aIl riscaldamento a secco si faceva tutte insieme, in cerchio e con la musica a palla per caricarci, alla fine un urlo ed entravamo in acqua. Prima della chiamata degli arbitri era cabala fare un cerchio tutte e quindici abbracciandoci e stringendoci forte, con me che raccomandavo, da capitano,  le ultime cose prima di entrare in “guerra”. Così noi ci caricavamo ed eravamo pronte ad affrontare ogni singola battaglia. 

Come dimenticarsi quella maledetta semifinale contro la Russia, ce la potevamo fare, ne eravamo convinte fin dall’inizio, ma l’ansia, la pressione, l’emozione ci hanno sovrastate. Alla fine della partita sono stata affogata dalle mie stesse lacrime, erano lacrime di rabbia per non aver potuto portare la MIA squadra in finale europea, ero arrabbiata, delusa da me stessa. La sera stessa feci una riunione in camera e chiesi scusa perché alla fine della partita mi ero comportata in quel modo, e cercai di caricare le mie compagne da subito per la finale del giorno dopo… non ci capita tutti i giorni di poter salire su un podio europeo.

italiau17bIl giorno seguente stesso riscaldamento, stesso rito. Entrammo in acqua, sempre più unite, con la giusta cattiveria necessaria per portarci a casa quella medaglia. Penso sia stata la partita più lunga del torneo, non finiva più, non vedevamo l’ora di esultare e gioire tutte insieme. Dopo quattro lunghissimi tempi che sembrava fossero dieci, finalmente è arrivato il momento più atteso: il nostro. Abbracci, pianti, urla ricoprivano la piscina di Volos. Guardammo la finale e poi arrivò il momento del podio, un’emozione unica. 

Mi ricordo in particolare una riunione del nostro Ct Paolo Zizza, a cena dopo la semifinale persa contro la Russia, nella quale ci disse “avete mangiato bene?”. E io risposi: “Beh, gli spaghetti ci sono andati un po’ di traverso”, lui sorrise e replicò “andiamo a prenderci un gelato che ci aiuta”… e lì in un attimo tutte quante ci illuminammo.

ItaliaU17fItaliaU17gVorrei ringraziare tutte le mie compagne per avermi aiutato durante quel mese e mezzo a ripartire da zero dopo il mio infortunio, per avermi fatto piangere, urlare, arrabbiare, gioire e posso dire che grazie a loro sono cresciuta. In ordine di numero… Francesca Sena, Bianca Romanò, Dorotea Spampinato, Veronica Gant, Rebecca Bianchi, Letizia Nesti, Alessia Iannarelli, Martina Parisi, Dafne Bettini, Morena Leone, Paola Di Maria, Giorgia Klatowski, Francecsa , Gaia Gregorutti e il nostro staff Paolo Zizza, Mauro De Paolis, Federica Ancidei, Barbara Bufardeci, Annamaria Dell’Unto e Gianni Fedele (per noi Zio Gianni).

Sofia Giustini
(capitano #7rosaU17)

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